aprire in dialetto veneto

Commissioni: Contenevano gli obblighi e i diritti generali e speciali che Ambasciatori e Rettori dovevano osservare durante la loro carica. 86- El gà el pevaròn: si dice al contrario di persona che cammina (e in generale) fa le cose con molta fretta e precipitazione, come se avesse un peperone (piccante e bruciante) infilato dove non batte sole. 105- Sangioto va in posso, va in piea, va in boca da me sorea: Quando si vuol far passare il singhiozzo. Vatti a farti vedere (da un dottore) inteso sia se hai qualsiasi male fisico sia se…sei un malato mentale. 257- PERSO PAR EL CAIGO: Disorientato, che non sà che pesci pigliare. Andar a torsio: andare in giro inutilmente senza combinare un gran ché. Si usa poco. O ragazza formosa con grossi seni. A volte, quando si ruba qualcosa soprattutto di poco conto si usa dire che “‘l vien de San Donà“. Ciotola. 326- El se finto? Interdetti: Sequestri fatti ad istanza dei creditori; opposizioni di creditori del marito al pagamento della dote. Britoìn: temperino. Promissione ducale: Statuto che regolava i poteri del doge. Una piccola aggiunta: mi è data notizia che questa frase non sarebbe propria del signore di bassa statura ma plagiata. Fufignoto: capo di abbigliamento o di un tessuto strapazzato, aggrovigliato. varianti d. lingua veneta: el xe drio rivar (dove la x viene pronunciata quasi come una z dell' alfabeto fonetico ), iù xe drio riv are , l' è drio riv ar (cioè "èser drio" + … Si tratta di una scelta che va intesa come introduzione… Ghe/te sboro : gettare il proprio sperma contro qualcuno. Siamo una bella compagnia! C’è qualcuno che dice che provengano tutti da quella direzione. Ometto tutte le bestemmie riguardanti Gesù, la Madonna e i santi anche perché sono troppo scurrili e tese ad offendere la religione cristiana. La scuola dell’obbligo in lingua italiana inizia dal 1915 il processo di assimilazione linguistica della comunità veneta. 65- te staco i brassi e te ‘i meto in man: non so se sia un’espressione usatissima, ma da quando l’ho sentita dire in una rissa tra due ubriachi è diventata la “minaccia tipo veneziana”: sbruffona e comica, ma sostanzialmente innocua. prendere delle cozze piuttosto grosse e piene, lavarle molto bene, aprirle facendo rimanere il frutto tutto in una valva, e buttando via l`altra. 319- Naso no fa casso… sè ea ponta che conta…, 320- Sborar garatoi: cazzi amari. 106- Ti gà na testa che gnanca i porsei…: Anche se il maiale mangia di tutto non mangerà di certo la tua testa (che non capisce niente). : Maria Vergine. Nel Medioevo con l’istituzione e l’espansione della Repubblica Veneta il veneto diventa la base della lingua franca per i commerci nel Mediterraneo. bicchiere graèla: s.f. 253- GO CIAPA’ UN SGORLON: Prendere una grossa paura, 254- TI XE FORA COME UN PERGOEO: Di uno che non c’è con la testa, 255- EL GUAAAA: Il grido di quello che passava per strada e si offriva per affilare i coltelli. 178- Na bea scarpa zè na bea savatta. Si vende il vino a minuto e si ricevono effetti in pegno per i quali si otteneva due terzi in denaro e un terzo in vino pessimo, denominato vin da pegni. Papussa: vagina. 2– Oii! Nell’entroterra della Venezia riceve notevoli influssi germanici e cede alle parlate carniche e slave nella pianura friulana. 101- Testa da batipai: persona non molto sveglia. Anche se adesso bonariamente lo si dice, soprattutto tra i gondolieri, a qualsiasi che inciampa e cade per terra. Semo na bea batera! 66- far ‘e gatorisoe (gatorigoe/gatarigoe): fare il solletico, 67- bisato da braga: il bisato è l’anguilla, la braga i pantaloni… lascio a voi l’accostamento e cosa esso specifici. Dolo è un paese vicino a Venezia dove non è assolutamente vero che ci siano persone così. D: Così, non solo la storia è scelta dai vincitori ma anche la lingua. Brasile – la variante brasiliana della lingua veneta, il talian, è riconosciuto dallo Stato Federale del Rio Grande do Sul dal 2012 e dallo Stato del Brasile dal 2014. Rafforzativo di tacere e non parlarne con nessuno. Si usa ancora. ( odierno: impermeàbie). Grìngoea(meterse in…): agghindarsi, vestirsi con eleganza. UN MACELLAIO, UN PREDATORE, UN RAPINATORE, UN REGICIDA, FALSO E INGANNATORE, UN GIACOBINO. 110- El pianto rende: Quando uno piange dopo, per esempio, uno non ha preso nessun pesce ad un uscita di pesca. 14- Luna sentàda marinèr in pìe. «Messa in dialetto veneto? A seguito delle numerose lettere ho aggiunto anche termini che si usano ancora, che si usano poco o che sono molto particolari e simpatici. (odierno:siroco). Il primo gruppo di poesie giungono fino al 2005 e le ho scritte originariamente in italiano, poi le ho tradotte in dialetto veneto… Far amor: essere fidanzati. Da mo’: Disposizione governativa applicabile dal momento della sua enunciazione. Sansaree: piccoli pezzetti p.e. (odierno: quei a tre minuti de cotura). Es: vien quà ‘more, bea de mama, dighe. 154- Acqua calda e pomi coti co el zè morto straeassè…:era un’antica storiella che raccontava la mia bisnonna: per curare un moribondo, il medico consigliava ai parenti di dargli acqua calda e mele cotte e di smettere quando fosse morto: in pratica una cura empirica ed inutile…, 155- Ti zè mago o ti ghe ga magnà merda al mago? (odierno: viso). 82- Avanti, forza per Murano…Murano…avanti per i forni…  Modo di dire ideato da un intromettitore autorizzato in piazza San Marco indirizzato ad una coppia di turisti i quali hanno detto no alla sua proposta di portarli gratuitamente a Murano per vedere le fabbriche del vetro. b) spalmandoseli sul braccio partendo dalla mano arrivando fino al gomito. La massiccia emigrazione (oltre 3 milioni di persone in un secolo) avvenuta a seguito dell’annessione al Regno d’Italia nel 1866 ha portato la lingua veneta oltreoceano, dove viene ancora parlato da una nutrita comunità nel sud del Brasile ed in Messico. La Commissione Europea attraverso la Direzione Generale XXII gestisce un budget per le minoranze linguistiche e culturali; essa sovvenziona iniziative per la promozione e la difesa delle minoranze linguistiche della Unione Europea, sia a livello Europeo come presso l’”ufficio Europeo per le lingue meno comuni” ed il network di informazione “Mercator”, sia in specifici progetti di diverse comunità linguistiche. Scravassa: piove a dirotto. Dopo cinque ratifiche la carta è entrata in vigore il primo marzo 1998. Versione venezianizzata del celebre “Rosso di sera bel tempo di spera”. A Est, il veneto era parlato in Istria (ora Croazia) e in Dalmazia (ora Croazia), dove la lingua dalmata ha origini dirette dalla lingua veneta. Combinassion: sottoveste. 297- Desbatisarse el serveo: non raccapezzarsi. (odierno: de seguito). Carbòna: casa, magazzino o comunque locale di proprietà per giovani. Usate le parolacce che seguono e non avrete più problemi. (odierno: farmacista). 331- Gato co’ e scarsee (gatto con le tasche)= pelliccia di poco conto. Fonte: da Venezia criminale del 31 marzo 2011, Link: http://www.veneziacriminale.it/2011-03-31-04-24-46.html, A dire la verità si dice MA TE VIEN DA DOLO non per gli abitanti, ma per il centro di specializzazione in terapia comportamentale. Sbratacusina: andito separato dalla cucina dove c’è il secchiaio. Mazzetti: Suppliche ai Capi del Consiglio dei X. Minutarum: Assegni di beni immobili fatti dai Giudici del Proprio a favore della vedova o dei figli a pagamento della dote. Desmisiàrse: svegliarsi. Va in cùeo da to mare: parola comunissima, forse la più usata, che sta a significare l’invito che si da ad una persona ad avere un rapporto sessuale anale con la propria madre. (Uomini): richiamo ad andarsene ai parenti o amici finita l’ora di visita all’ammalato. APRIRE = versar ASPARAGI = sparasi. Il Prof. Cappelletti era un famoso medico dei pazzi che esercitava a Venezia. Contenuto trovato all'interno – Pagina 185Mariotti alla Biblioteca Frankliniana, «Rugantino in dialetto romanesco», a. 2, n. 91 (25 novembre 1888). ... 1: Piemonte Liguria Lombardia Veneto ed Emilia. Roma: Tipografia nazionale di G. Bertero, 1893. Montroni, Giovanni, La società ... 76- Ti xé pèzo de quea del peòcio: si dice di persona più che insistente e anche un tantino pignola che quando si attacca a un argomento o a una discussione non la molla più e magari la riprende quando gli altri stanno già pensando ad altro o la considerano finita, anche a distanza di tempo. (Santa Maria Formosa= Santa Tanta), 158- Tira piu’ un peo de mona che sento crini de cavàeo, 159- Cincirinoi quanti ce noi: piccola frasetta che dapprima veniva usata come “conta” poi detta come intercalare ad altre frasi. Celonaio è colui che fa le coperte tessute a vergato. 30-ago-2018 - Esplora la bacheca "Dialetto veneto" di Edvana Cukaj su Pinterest. Schissa: naso. “Lo sai che ieri era sciopero e dovevo andare a Mestre…mi son fatto Sant’Elena/piazza Barche a piedi? No alla dieta, dunque. Più della metà della popolazione della Regione Veneto quindi, a quella data non si esprimeva normalmente nella lingua ufficiale dello Stato Italiano. FAR LA LISSIA, IN VENETO. 89- Oriago (località vicina a Venezia, nella terraferma): più che spenso e manco cago. 46- Va remengo Garibaldi: Garibaldi ha “unito l’Italia del sud con quella del nord”, si usa dire. 41- No se pol morìr de san: nessuno muore di “sano”, di qualcosa bisogna pure ammalarsi e morire. : Petacoche va inteso come una persona infantile che la tira per le lunghe. 248- AVANTI E INDRIO COME E BAE DEI OCI: Uno che non stà mai fermo e si muove continuamente avanti e indietro. (od. Il dialetto veneto-udinese, pur essendo stato inserito nella legge regionale 5 del 2010 quale patrimonio culturale della regione Friuli Venezia Giulia, ha visto il numero dei parlanti ridursi drasticamente e … 305- Moea el ganso (molla il gancio): in questo caso l’arpione con il lungo manico che serve per avvicinare alla riva le gondole per permettere di scendere a riva. 346- Imbarondoeà/imbarondoeada: di persona coperta all’eccesso. (odierno:fassèndoe). 2. borbottare. Impapinarse: fare delle papere. 256- TI BUTI SO’ EL REBOTO: Osservazione che si fa ad uno che non calza bene le scarpe e ne schiaccia la parte posteriore col tallone. Basegò: basilico (si usa sempre di meno dicendo al suo posto “basiico. Méter a in sinque via: mettere un oggetto in obliquo di cinque centimetri rispetto alla perpendicolarità dello stesso nei confronti del terreno. In alternativa: te dago na fuffignada che ti tea ricordi (una strapazzata memorabile); Oppure ai bambini: no sta fuffignar (nel senso di frignare)… Ironico: fuffignar soto e coverte… se gavemo capio, no? Nissiògo: in nessun luogo. 123- De prepo: Di prepotenza. (odierno: mento). (prove di letteratura), che il dialetto veneto, come qualsiasi altro dialetto, anche il più remoto e misconosciuto, ha una sua completa ed autonoma organizzazione grammaticale, che può essere analizzata e descritta; e dare la possibilità a chiunque volesse scrivere in dialetto ( e sono tanti) di 12/10/2009 - Il poeta: «Ci si deve aprire al mondo, non chiudersi in se stessi». Barbusso/sbèsoea: mento. In Paradiso!», gli rispose, in dialetto veneto, Pio X. Anche in vicende più delicate, comunque, papa Sarto non si faceva scrupolo di utilizzare il dialetto. Me tira ea ferita…la pelle della ferita mi da fastidio tanto da sentirmi la pelle che mi tira. Prima di aprire il thread ho verificato se ce n'era già uno sull'argomento. Frase abbastanza recente che significherebbe invitare una persona a mettere la testa a posto. 10- Seghenè. 142- Borsa dea Stànder: normale borsa in plastica chiamata della Stànder (Standa) perché quello è stato il primo supermercato di Venezia dove davano appunto le borse. Negli anni ’50 la diffusione della televisione e dei mezzi di comunicazione al grande pubblico intensifica l’opera di assimilazione linguistica: il veneto è pressoché inesistente nelle televisioni italiane, a differenza di altre lingue come lombardo, napoletano, romano, siciliano o toscano, che vengono comunque trattate come fossero dialetti della lingua ufficiale. E’ arrivato quello del formaggio significherebbe allora colui che batte le cortecce e quindi colui che ti pesta a dovere. Far finta de pomi: far finta di nulla con aria ingenua. 84- Strasse e ossi da vender! Infatti, in modo spregiativo, anche la parte esterna del pene, sia quando si ha un rapporto sessuale sia quando ci si masturba, si muove avanti e indietro. Rusàr/rusa/rusòr: ronzare/che ronza/ronzio. Lo si dice ad una persona che piano piano inesorabilmente mette in atto qualsiasi cosa aveva in mente di fare anche a danno di altri. Bàito(byte-o): confusione. Alzavola. Tra le non poche pubblicazioni di carattere linguistico, una grammatica storica (1987) e il "Vocabolario dei dialetti garganici" (2012). 345- Me trinca: mi tira. 33- Da novéo tuto se beo: detto specialmente nel rapporto tra fidanzatini novelli, dove sembra che l’amore sia infinito e che lo stato di grazia durerà inalterato per sempre. Dibattito in diretta sulla lingua veneta: patrimonio da difendere o da abbandonare? Imoecà: l’effetto della permanenza in acqua dei polpastrelli. 173- Zioba grasso, tute e ingue ica: giovedì grasso, tutte le lingue leccano. Detto rivolgendosi a chi è molto brutto d’aspetto. :, perché, tu lo dai ai colombi. Gatarìgoe: solletico. Stava seduto mezzo moribondo ad una sedia pendendo verso destra. Scapusàrse: inciampare. 43- Ciò, ciapa! 126- Tòltea in dolse: Modo di dire educato per mandare via qualcuno. 44- Te vegno eà e cò un morsegon te staco el lai: se vengo lì, con un solo morso ti stacco il fianco destro (il lai) della barca. E a quelli del nord non va giù. 340- No go’ grana: gnanca da gratar: Grana e grana sono rispettivamente “formaggio” e “soldi”. A’moeo: frutto simile alla prugna da cui “testa da amolo” (detto di persona poco intelligente). 359- Pontada coi aghi: solitamente è una donna che sta sulle sue, sempre a puntino e che non da confidenza. Il termine va a scomparire. 11- Eà gà visto piú cassi èa che i cessi de S.Bòrtoeo. 94- Cojoni de cani e schei de viani (o pori cani) xe sempre in mostra: chi è un “peocio refà” e che mostra a tutti che non è povero vestendosi troppo elegantemente o in altri modi. Lo si dice quando una persona comincia un discorso con un “ma…” in sospensione. L’origine della parola nel dialetto veneto “pistor” ‘panettiere’. (odierno: indovinàr). fra Veneto – Italiano – Inglese. 143- Se rivà queo del formagio: deriva da “formaiea“. In berta: in tasca. (odierno: porter o portabagagli). 52- Corighe drio ti…: quando non vale la pena di fare qualcosa in cui si debba far fretta si lascia andare avanti un altro a farla tanto non si perde niente. Colui che vende salami. Contenuto trovato all'interno – Pagina 615... consta sia stato pratico di cose navali e che perciò nel suo Dizionario del dialetto veneto non può fare autorità . ... Molmenti di aprire il volume della mia Storia della Marina italiuna ( parlo con ripugnanza delle cose mie e solo ... Contenuto trovato all'interno – Pagina 367L'argomento è promettente : Origine del dialetto veneto istriano ( 143 ) , ma è anche di quelli che non possono affrontarsi a cuor leggero . E ' dimostrabile e , nel caso specifico , dimostrata l'originaria appartenenza dei dialetti ... 7- Bisogna veder sel mar riceve o se el torna indrìo. Venivano chiamate “Formagee dea Giudeca” perché i conciapelli erano da là. Venezia, Nuratovich, 1888. Vicino al campo S. Bortolo ci sono dei gabinetti pubblici, e chi fa la pipi lo mette in mostra. Quando c’é poco da lavorare e quando i clienti sono persone che potenzialmente non hanno neanche i soldi per mangiare…pensate voi se hanno i soldi per comperare un souvenir! Es: Daii, vien! 194- SAN PIERO CHE EAVA E BOTTI: In occasione di un forte temporale con forti tuoni. Furbìr: spolverare. MUTINELLI F.: Lessico veneto. Caneva, specie di osteria grande dove si vende vino al minuto. Principale area d'uso della lingua in Italia: Manuale: Il veneto (nome nativo vèneto, codice ISO 639-3 vec) è una lingua romanza parlata comunemente in Italia nord-orientale da poco più di due milioni di persone, circa la metà dei parlanti nel mondo. Muso da mona: faccia da vagina: classicissima espressione veneziana e non per riferirsi a qualcuno, additandolo come uno stupido o un’ inetto. 183- Rosso di sera, brusa Marghera. Modifica ), Mandami una notifica per nuovi articoli via e-mail. [a cura di] Daniele Manin. 59- Come un coeombo nel granèr: appagato, soddisfatto, sicuramente non stressato. ... teatrale che Taranto da circa un anno porta avanti nelle scuole per far conoscere la figura di Giancarlo Siani e per aprire un dibattito sulla legalità e sull’importanza di valori pregnanti come l’onestà e l’etica. Costituti di Collegio: Opposizioni di Comuni e di persone giuridiche a deliberazioni del Governo. (dall’ americano: “potter”= stoviglia in genere). Indòrmia: anestesia. Per dire che uno è molto costipato. La frase racconta dell’esempio che se ne può fare. : perforà). 252- IO GA’ BATESA’ CO L’AQUA DEI FOLPI: Un bambino che non sta mai fermo che si muove come un piccolo polipo. 186- El fa el mona per no pagar dassio: Fa lo gnorri, il finto tonto per non pagare il Dazio (tassa che veniva applicata per l’acquisto di merci fuori del Comune di Venezia; classico quando si andava in campagna a comperar la carne. Fa molto ridere quando questa frase la dicono il gruppetto di gondolieri rivolgendosi al classico vecchio americano magrissimo, altissimo e ricchissimo che avanza tremolante pieno di macchie sul viso e il cappellone da cow boy. 198- EL GA’ CIAPA’ EA BRIVA: Uno che se ne va velocemente, di corsa, 199- EA VIEN A SECI ROVERSI: Piovere a dirotto, oppure, 200- EA VIEN CHE DIO EA MANDA: Piovere a dirotto, 201- MUSO DURO E BARETA FRACADA: Avere il broncio. Garanghèo: festino. 342- Far Sambo: modo di dire che richiama un Sambo (cognome), vecchio”mafioso” locale, famoso per stare zitto sempre anche in casi estremi. Segni: Atti (dei Signori di Notte al Civil) di esecuzione di sentenze estere. Parsùto: prosciutto. Contenuto trovato all'interno – Pagina 48I nomi ed aggettivi femminili , nel plurale finiscono tutti in e , come appunto allora nei dialetti veneti : ogne ix ... Le desinenze in ado , le quali sono rare nei documenti Scaligeri , e adesso a Verona odonsi ad ogni aprire di bocca ... vite (non vigna) vignòla: agg. Imbombà: zuppo d’acqua. Professionista esperto di Web Marketing per le Reti di Imprese con il Drop Ship . Giassa: pezzettino fino di legno (compensato) messo come spessore (per esempio sotto a una base o anche un mobile per ovviare a una pendenza). Si usa ancora. Nel 2014 nasce l’Istituto Lingua Veneta, ente autonomo di riferimento per la lingua veneta, grazie ad un progetto partecipato da diverse associazioni culturali. Quando si vede rosso anche dopo il crepuscolo significa che alcune fabbriche fanno sfiatare le loro ciminiere facendoci vedere il rosso fuoco prolungandoci il piacere di un tramonto prolungato. 300- Ma ti gà un stomago come un cocal? (odierno: cavatapi). Si usa non nei negozi, ma in qualsiasi circostanza lo richieda…, 311- No stame tirar in lingua: Non farmi dire cose sulle quali è bene stendere un velo pietoso…. (odierno: inamorà). 22- Primo, secondo e Capodistria: Il primo è il primo canale della Rai, il secondo è il secondo e Capodistria sarebbe la prima rete televisiva vista dopo quella nazionale. Varianti: “Va in cùeo”(semplice) , “Va in buèo”(rapporto più profondo), “Tuti chei cani che ti gà in stiva”, cioè ad un livello più basso, e quindi sottoterra…, Chei cani dei to morti: modo di dire, anch’esso comune, che sta a significare letteralmente: i tuoi parenti, quelli morti, sono dei cani. 25- Perderse par’l caìgo: quando uno fa tardi ad un appuntamento probabilmente è perché ha trovato la nebbia. Nel dizionario Milanese - italiano puoi trovare frasi con traduzioni, esempi, pronuncia e immagini. : ma l’hai comperato alla SME? La parola "pearà" in dialetto veronese significa pepata e contraddistingue la salsa più amata da gustare con il bollito misto veneto. Gravia me sento de fioi çinquecento, farli no li so, perché busi no ghe nò. 293- Se tute e paroe pagasse dassio…: abuso di parole (quando una persona parla tanto per parlare, visto che il parlare e’ gratuito. 318- Ti ghe geri ancora nee bae de to non: modo colorito di dire che la persona in questione non era ancora nata. Poeti in dialetto fra Novecento e Duemila, Roma, Edizioni Cofine, 2014 Propongo qui una scelta di poesie tratte dal volume curato da Maurizio Casagrande e Matteo Vercesi, Un altro Veneto. Il talian verrà insegnato a scuola nelle comunità venete originarie. Ascolta la tua musica da Veneto preferita gratuitamente, senza registrarti su Onlineradiobox.com (odierno: si usa raramente…ma non tanto, va). Essere disoccupato o aver perso il posto di lavoro. (odierno: cùeo). I migliori Modi di Dire Veneti. “peadon: calcio di maggiore entità). Contenuto trovato all'interno – Pagina 1908... sembra un dialetto veneto del giorno ; ma riletta e studiata con attenzione , si scorge , non un dialetto , bensì una ... I filologi poi sentenziarono che slava o non slava , quella scrittura dovrà aprire gli occhi a tutti i popoli ... Vovi basoti: à la coque. Si usa abbastanza spesso. 39- Vado a coionar i orbi: vado a prendere in giro i ciechi. scondito, senza condimento : desconpagnàre: v. spaiare, dividere, rompere un abbinamento : …

Infermieristica Piano Di Studi, Manifestazione Di Interesse Asl Salerno 2021, Poliambulatorio Asp Potenza, Test Della Famiglia Per Adulti, Consultorio Psicologo, Piano Di Studi Giurisprudenza Catania 2021 2022,